giovedì 10 febbraio 2011

Lo stile educativo dei figli

Con l'espressione "stile dei genitori" si intende il modo abituale di rapportarsi ai figli nelle concrete situazioni della vita quotidiana, dal punto di vista del comportamento e della comunicazione.
La maggior parte dei manuali di psicologia sostiene che lo stile preferibile sia quello democratico, presentandolo come una via di mezzo tra lo stile permissivo e quello autoritario.


Secondo la studiosa statunitense Eleanor E. Maccoby, docente della psicologia evolutiva dell'Università di Stanford, i tre stili educativi sono il risultato della combinazione di due variabili: accettazione e controllo. I genitori possono avere un maggiore o minore grado di accettazione dei figli ed essere più o meno impegnati nel controllo della situazione familiare. Pertanto la variabile "accettazione" misura l'affetto, la disponibilità e la considerazione, mentre la variabile "controllo" si riferisce alla direzione e alle regole.
I tre tipi di stili sono: democratico, autoritario e permissivo.





1. Il genitore democratico ha livelli alti sia di accettazione che di controllo; si interessa di tutti gli aspetti della vita familiare, prende le decisioni, si assume le responsabilità ma dà anche spazio alle opinioni dei figli. Questo stile richiede una comunicazione circolare aperta e sincera.





2. Il genitore autoritario ha un elevato controllo ma una scarsa accettazione. I genitori hanno poca considerazione per il punto di vista dei figli, prendendo decisioni senza interpellarli e non ammettono eccezioni alle regole. La comunicazione è a senso unico, perchè l'emittente è sempre il genitore mentre i figli ricevono e basta.





3. Il genitore permissivo ha un elevato grado di accettazione dei figli: è affettuoso, protettivo e pieno di attenzioni. Tiene sempre presente il parere del figlio ma cede a tutto, ogni richiesta del figlio è esaudita. Il controllo della situazione è minimo, le regole scarse e incoerenti.

giovedì 3 febbraio 2011

Le risorse educative della famiglia

In tutte le società, la famiglia ha la funzione educativa primaria, perchè è l'ambiente in cui si compiono le tappe essenziali dello sviluppo cognitivo e affettivo nei primi anni di vita. All'interno della famiglia si apprendono le abilità necessarie per stare nella società e interagire con gli altri. 

L'azione educativa della famiglia si esercita direttamente nell'infanzia e nell'adolescenza, producendo effetti durevoli sulla personalità dei figli. Le principali risorse di cui la famiglia dispone per esercitare la sua funzione educativa sono:

1.Il tempo: nei primi anni di vita il bambino deve essere nutrito,coccolato,accudito, divertito con giochi e sollecitato nelle sue scoperte e nei suoi apprendimenti.
Quando entrambi i genitori lavorano, la quantità di tempo che ogni giorno i genitori dedicano ai propri figli si riduce notevolmente.
Ciò per i genitori può essere fonte di preoccupazioni, anche se la psicologia dello sviluppo degli ultimi decenni ha sostenuto che la qualità delle attenzioni è più importante della quantità di tempo che i genitori trascorrono con i loro bambini.

2.Il clima familiare: il clima familiare migliore è quello improntato ad affetto e reciproco rispetto. I figli di genitori affettuosi e disponibili, crescono meglio, hanno un'autostima più alta, facilità nei rapporti sociali e risultati scolastici migliori.
Oltre che amati, i ragazzi, devono sentirsi rispettati. E' importante che i genitori li trattino con gentilezza e dolcezza, mostrando considerazione per il loro punto di vista.

3. Il dialogo: è la principale risorsa educativa della famiglia. Le basi del dialogo familiare si pongono già prima che i bambini imparino a parlare, nell'intesa comunicazione non verbale tra madre e figlio durante il primo anno di vita, fatta di sguardi e contatti fisici.

venerdì 28 gennaio 2011

L'adolescenza


L’adolescenza è senz’altro uno dei periodi più difficili della vita. In questa fase della sua crescita il giovane deve affrontare molti problemi e molte responsabilità. Se fosse in grado di superare le prove di questa età, potrebbe diventare una persona adulta, ma capita frequentemente che l’adolescente non riesca ad affrontare con successo le preoccupazioni. Pertanto in lui nascono situazioni di disagio che egli non riesce sempre ad esprimere. La famiglia, così, non può aiutarlo a superare quei momenti, anche se certe volte i genitori, distratti dal lavoro o da altre preoccupazioni, non colgono i messaggi dei figli.
Allora il giovane cerca aiuto nei coetanei, ma non sempre trova chi può capire il suo disagio interiore.

Anche il rapporto con l’altro sesso non aiuta, e spesso il giovane si coinvolge troppo in storie che non si rivelano affatto serie come lui pensava.
Altri problemi dipendono dalla difficile accettazione della propria persona. Infatti i cambiamenti di un adolescente sono inanzitutto fisici. Spesso il corpo cresce non proprio come noi stessi volevamo, oppure non rispecchia i modelli che gli amici, la società e talvolta anche i genitori ci impongono. Questi sembrano solo problemi soprattutto femminili, ma risulta che oggi anche i maschi ne soffrono molto più di un tempo.

Anche l’ambito scolastico è spesso fonte di insoddisfazione. L’adolescente ha la volontà di affrontare lo studio per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma poi la mancanza di interesse per materie scolastiche che egli vede sempre più lontane dalla sua sensibilità e dal mondo in cui vive lo porta a risultati insoddisfacenti.

Inoltre molti accusano i giovani di oggi di essere privi di ideali. Forse questo è vero, nel senso che i giovani di oggi non devono lottare per ottenere quello che vogliono, ma spesso se lo trovano a disposizione senza grandi sforzi, e questo li rende superficiali e scettici sui grandi valori. Forse questa mancanza di ideali è dovuta al fatto che gli adulti cercano di inculcare valori di cui poi non sono esempio concreto per i ragazzi.

In genere sono proprio i figli di genitori magari ricchi, ma assenti, a colmare un’insoddisfazione che poi esplode in gesti estremi. Sono aumentati i tentativi di suicidio fra adolescenti, soprattutto nelle grandi città, mentre gli episodi di autolesionismo, anche se meno grave, di anoressia, bulimia, vandalismo, bullismo, ecc… sono all’ordine del giorno.
Forse risolverli del tutto non è sempre facile, ma almeno si può cercare di evitare che giungano ad un punto critico. Anzitutto bisogna far capire all’adolescente che la diversità, rispetto a un modello mutuato dalla tv o dal "gruppo", non è un difetto, ma un valore. Bisogna provare ad accontentarsi di quello che si è, senza dare troppa importanza all’aspetto esteriore, ma potenziando gli elementi positivi. Ogni persona ha le sue carte da giocare nella società per quello che è, non necessariamente per il ruolo che ricopre o per la maschera che indossa. Un’altra strada per affrontare bene quest’età è quella di selezionare le amicizie e gli adulti di riferimento, in modo da privilegiare il rapporto con le persone che davvero dimostrano di voler bene alla persona nella sua integrità. In questo modo il ragazzo acquisterà maggiore fiducia nelle proprie potenzialità e scoprirà una passione cui dedicarsi con impegno e costanza. Forse, senza neanche che se ne accorga, a quel punto avrà già imboccato e iniziato a percorrere la strada per un’effettiva maturità.


Dialogo tra genitori e figli



Nella comunicazione familiare il dialogo, l'ascolto, l'attenzione sono gli elementi fondamentali per la crescita, lo sviluppo e la maturità dei figli.
Per instaurare una comunicazione efficace è importante partire da una dimensione di ascolto, prestando attenzione alle emozioni e alle opinioni che i figli possono esprimere.
E' una modalità di comunicazione che va costruita quotidianamente con pazienza e attenzione
, cominciando dai primi scambi verbali e non verbali.
Quando i bambini sono piccoli è importante la funzione e la modalità della comunicazione - numero di scambi, varietà di segnali, ricchezza del linguaggio - per aiutarli a sviluppare il linguaggio, le competenze comunicative e l’intelligenza.
E' fondamentale prendere seriamente quello che dice il bambino, che ha bisogno di essere ascoltato attentamente e non superficialmente.
L'essere sempre interrotto o criticato non gli permette di acquisire sicurezza nei suoi stessi pensieri e di sviluppare un buon livello di autostima, ma anche, dargli sempre ragione, lasciarlo parlare continuamente quando ha bisogno di essere contenuto, non gli permettere di sviluppare un proprio senso critico e la capacità di interpretare in modo obiettivo ed equilibrato un evento, una situazione, un argomento, ecc.
Il sostegno maggiore è dato dall'essere ascoltato fino in fondo, dal sentirsi compreso, appoggiato e contenuto e dalla possibilità di confrontarsi con l'adulto quando questi ha un'opinione diversa dalla sua.
Un aspetto fondamentale della comunicazione in famiglia è l’apertura al dialogo, infatti, è possibile uno sviluppo più armonico e sereno se c’è maggiore confidenza con i genitori e se si creano situazioni in cui è possibile per ognuno raccontare le proprie esperienze, quanto accade durante la giornata; i bambini, i ragazzi risultano emotivamente più equilibrati e socialmente maturi.
Un fase dello sviluppo che mette a dura prova la comunicazione fra genitori e figli è la fase adolescenziale. La conflittualità tra i bisogni di autonomia e di protezione dell'adolescente si esprimono all'interno della famiglia attraverso nuove e diverse forme di comunicazione sia verbali come silenzi,aggressività verbale, aumento dei conflitti, provocazioni, che non verbali come modo di vestire e di atteggiarsi, rapporto con il cibo, modalità di gestire gli spazi personali.
La fase dell'adolescenza caratterizzata da comportamenti che vanno dalla solitudine all'irrequietezza, dal rifiuto delle regole familiari (fino ad allora accettate) al rifiuto scolastico, dalle nuove richieste ed esigenze relative al desiderio di avere il motorino, di andare in discoteca, di non avere orari da rispettare, comporta delle irregolarità di condotta nel contesto familiare, che rischiano di compromettere in modo drastico la comunicazione all'interno della famiglia
.
 
Copyright © Adolescenti e adulti, due mondi diversi!. All rights reserved.
Blogger template created by Templates Block | Start My Salary
Designed by Santhosh